MEZZOJUSO, SORELLE NAPOLI NON HANNO MAI ACCETTATO L’EREDITA’ DEL LORO PADRE MA HANNO USUFRUITO DI FINANZIAMENTI PUBBLICI PER I TERRENI UTILIZZATI


L’ISMEA HA ACQUISTATO DA SALVATORE PINNOLA E GESUALDA ACHILLE GLI IMMOBILI (ATTO NOTARILE DEL 8.06.05) RICADENTI NEL COMUNE DI CORLEONE  E LI HA CEDUTI AD IRENE NAPOLI  (ATTO N. DEL 08.06.05  – IRENE NAPOLI-SALVATORE PINNOLA, Già CAPO UFFICIO TECNICO DEL COMUNE DI MEZZOJUSO,  SONO CUGINI DI 1 GRADO)

L’ISMEA NEGA L’ACCESSO AGLI ATTI ALL’ASSOCIAZIONE GOVERNO DEL POPOLO APS

LA PROCURA DI TERMINI IMERESE (PROVVEDIMENTO DELL’8.04.2017) DISPONE LA SOSPENSIONE DEI DEBITI ALLE SORELLE NAPOLI SU TERRENI CHE NON SONO DI LORO PROPRIETA’ (RATE ACQUISTO TERRENI ISMEA MAI PAGATE)

LA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA HA SENTITO IL PRESIDENTE CARBONE

Colpo di scena sulla nota vicenda delle sorelle Napoli di Mezzojuso di cui si è ampiamente occupata la trasmissione di Giletti “Non è l’arena”: dalle indagini svolte dall’Associazione Governo del Popolo, presieduta da Francesco Carbone, emerge che le sorelle Napoli non hanno mai accettato l’eredità del defunto padre Salvatore Napoli, diritto prescrittosi essendo scaduto il termine di 10 anni.

E’ provato che l’Ismea, Istituto di servizi per il mercato agroalimentare, ha contestualmente acquistato nello stesso giorno dai signori Salvatore Pinnola (già capo ufficio tecnico del comune di Mezzojuso) in comunione legale con la moglie Gesualda Achille gli immobili identificati al Catasto terreni del comune di Corleone al fg 42 particelle nn.86, 178, 180, 182, 184, 187, 293, 294 sub 3-4 per poi cederli alla sig.ra Irene Napoli con atti dell’8 giugno 2005 del notaio Riggio Giuseppe (per tale operazione di acquisto e vendita si sono utilizzati fondi europei). Tale metodo di acquisto/vendita è già stato oggetto di accertamento penale con arresti da parte della Procura di Taranto, come si legge dalle cronache.

E’ documentato che l’Ismea ha venduto gli immobili alla Irene Napoli “con patto di riservato dominio” con effetti traslativi obbligatori, previo pagamento dell’ultima rata. Per la cronaca: nessuna rata è stata mai versata dall’Irene Napoli, come risulta dall’atto del Pm del Tribunale di Termini Imerese, dott. Annadomenica Gallucci dell’8.04.2017 che illegittimamente disponeva la sospensione dei debiti (cartelle e mutui a far data dal 1969), nonostante con sentenza del 18.01.2017 tutti i denunciati nelle 28 querele della Napoli venivano assolti (le sorelle Napoli, con istanza di sospensione dei pagamenti presentata al tribunale di Termini Imerese il 6 e 22 dicembre 2016, si autodefiniscono vittime di mafia).

L’Ismea, al corrente di questi fatti, ad oggi nega immotivatamente ed ingiustamente l’accesso agli atti amministrativi all’Associazione Governo del Popolo, con assunzione di ulteriore responsabilità.

Il presidente Francesco Carbone si chiede, al fine di tutelare i diritti di democrazia e di uguaglianza dei cittadini,nella diffida ad adempiere inviata all’Ismea, al Ministro delle Politiche Agricole, al Ministro delle Finanze, all’Esa, all’assessorato Agricoltura e foreste, al governatore Musumeci, al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, al sindaco del comune di Corleone, alla Procura ed al Procuratore Generale della Corte dei Conti della Regione Sicilia, ciascuno per la propria competenza e responsabilità, che “se è ritenuto legittimo per le germane Napoli detenere terreni sine titulo, per i quali giammai hanno versato tasse e/o tasse di successione, mutui da banche e/o rate per l’acquisto da Ismea, percependo finanche i frutti ed i Fondi Europei (!), perché “noi cittadini <<normali>> siamo obbligati a pagare le tasse, imposte e contributi? “ e di provvedere a rispondere nei termini di legge “al fine di garantire uguaglianza e dare dimostrazione che ancora siamo uno Stato democratico ove la legge è uguale per tutti”.

Su tale vicenda il presidente dell’Associazione Governo del Popolo, Francesco Carbone, è stato sentito dalla Direzione Nazionale Antimafia.

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